Il Collettivo KinkyGirls decide di mantenere la partecipazione già annunciata al Roma Pride scegliendo però di non fare l’apertura del corteo con le dykes on bykes nonché quella già decisa e comunicata in precedenza di non avere un carro alla parata.
In queste ore siamo stat* tutt* bombardati dalle notizie sugli sponsor scelti dal Roma Pride per sostenere la parata: il Collettivo KinkyGirls non giunge nuovo a queste informazioni e a conseguenti considerazioni politiche.
Tre anni fa abbiamo partecipato al Coordinamento Roma Pride e a pochi giorni dalla parata lo abbiamo abbandonato pubblicamente per infinite e imprescindibili contraddizioni politiche e organizzative. Siamo consapevoli che nel tempo la situazione non è migliorata: gli sponsor del corteo sono da anni incommentabili in quanto appartenenti alle peggiori multinazionali del mondo e in generale consideriamo tutta la politica della sponsorship capitalista e rainbowashing uno dei peggiori mali dei Pride mainstream.
Riteniamo da anni i documenti politici scritti per il Roma Pride privi di basi sostanziali e incoerenti con le scelte organizzative finali, come in particolare quest’anno quelle sulle posizioni proPal e la scelta degli sponsor.
Queste politiche si rispecchiano anche nella scelta delle madrine, che preferisce sistematicamente figure mainstream a persone appartenenti e direttamente impegnate con la comunità.
E infatti come Collettivo negli ultimi anni abbiamo anche attivamente partecipato alla costruzione di Priot e alla sua strada fisica e stiamo lavorando ad alleanze per costruire riflessioni e alternative allo status quo.
Non ci servivano le stories delle ultime 48 ore sui marchi implicati quest’anno per essere consapevoli delle storture del progetto e ribadiamo la nostra scelta di quest’anno di voler attraversare comunque il Pride più importante del paese perché i Pride non appartengono a chi li organizza, ma a chi li attraversa e almeno ancora quest’anno vogliamo partecipare a questo corteo portando la nostra diversità kinky e separatista, uno spezzone solo dyke, una presenza non muta, ma critica e già pronta a far partire da settembre una seria critica al Roma Pride e messa in discussione della sua modalità di esistere a agire.
Perché il Pride è di tutt* e non lo vogliamo lasciare nelle mani di chi lo gestisce come una faccenda privata senza lottare!!!
L’ultimo tassello di questo nostro posizionamento, dopo aver già scelto molti mesi fa di non avere più un carro per non sottostare alla tassa da dare al Circolo Mario Mieli, alle contraddizioni capitaliste e antiecologiste di un mezzo inquinante, ingombrante e accessibile solo facendo spendere alle associazioni molti soldi che potrebbero servire a progetti più validi, è adesso di non aprire come l’anno scorso e come deciso con gli organizzatori la parata con le dykes on bykes: un’antica tradizione dei Pride di molte parti del mondo che avevamo recuperato con grande orgoglio l’anno scorso.
Non è il momento di dare lustro neutrale a questo corteo che invece attraverseremo a piedi con cartelli, striscioni, orgoglio e rabbia. Sia verso l’esterno che verso l’interno.
Molt* di noi saranno comunque al corteo di Priot perché l’amore si moltiplica e non si divide.
Ci si vede dove vi porta il cuore, ma sempre orgoglios* e liber*!
Collettivo KinkyGirls