SADOMASO?

Da qualche tempo fai fantasie erotiche che si potrebbero definire “cattive” verso te stessə o verso il/la partner? Ti sei ritrovatə ad immaginarti legatə e sculacciatə o hai fantasticato di sottomettere e far diventare il/la partner mero strumento del tuo esclusivo piacere? Si possono approfondire queste fantasie senza timore, trovando anche delle modalità di concretizzarle e viverle in sicurezza e nel consenso di tutte le parti coinvolte!

Sia chiaro che non tutte le fantasie devono necessariamente tradursi poi in azioni: ci sono fantasie che non corrispondono al desiderio della persona che le immagina e fantasie che nella realtà comprometterebbero l’incolumità. Si potrebbe fantasticare, per fare un esempio, di essere assaltatə sessualmente in un vicolo da un gruppo di sconosciutə. La fantasia può essere assecondata sempre con serenità! Che male può fare un’idea? Non è detto poi che la stessa persona che ha questa fantasia desideri che diventi realtà.

Nel caso in cui, invece, si desideri realizzare una fantasia di questo genere, che concerne una certa pericolosità, come si può fare? Trasformandola in un gioco sano, sicuro e consenziente.

Vi sto parlando di sessualità Kinky e BDSM, nonché di parafilie.
Kinky letteralmente vuol dire “perverso”, un perverso in senso giocoso e non patologico. Si riferisce a tutti quegli interessi e comportamenti sessuali ATIPICI in quanto si discostano dalla media, dagli interessi e dai comportamenti sessuali più diffusi e tradizionali, da quella che spesso viene chiamata normalità ma che in realtà io trovo molto difficile da definire. Ciascun di noi ha la propria normalità: alcune persone ameranno e troveranno normale mordere, per es., in maniera più o meno intensa il/la partner, per altre un morso a letto potrebbe essere estremo.

Un criterio che fa da confine tra il sano e il patologico, e quindi se vogliamo tra normale e anormale, anche nelle pratiche più consuete, è proprio il CONSENSO, che deve essere informato e consapevole. Non è tanto il gesto in sé a fare la differenza quanto la modalità: un abbraccio non consensuale diventa una molestia, così una sculacciata tra adulti consenzienti può essere un gesto d’amore. Il consenso non viene mai dato in maniera assoluta ma può essere ritrattato in qualsiasi momento, perché alcune emozioni sgradevoli e consapevolezze possono subentrare nel mentre. Ricorda che non siamo sempre le stesse persone, cambiamo continuamente! E’ importante quindi rimanere in ascolto soprattutto di se stessi/e, di ciò che proviamo perché le emozioni sono una guida essenziale verso il benessere. Importante è poi la comunicazione con l’altra persona superando anche eventuali vergogne e paure, con sincerità e chiarezza.
La sessualità non si può svincolare dalla relazionalità. Anche nel sesso occasionale si sta in relazione a sé e all’altro, per cui la stessa parola o lo stesso gesto ricevuto da una persona o da un’altra suscita reazioni emotive e sessuali differenti.
E’ possibile e doveroso esercitare e vivere pratiche erotiche rischiose in maniera SANA cioè volta al benessere psicofisico e non al malessere della persona e in maniera SICURA cioè con consapevolezza dei rischi e delle strategie per arginarli. Per questi aspetti più tecnici e specifici che ci mettono in sicurezza in ciascuna pratica esistono workshop e corsi dedicati, anche molto allettanti per chi si approccia ad un mondo di piacere “nuovo”.

Nella vita ciascuno gioca ruoli di potere, variabili, dichiarati e non, per lo più inconsapevoli ma ben venga giocare dinamiche di potere in maniera consapevole, piacevole ovviamente, consensuale e sicuro. Nel mio lavoro di psicologa e sessuologa sostengo molte persone con una varietà infinita di gusti parafilici e di rapporti BDSM, un acronimo che letteralmente vuol dire:
B di Bondage cioè legami, sia fisici che relazionali, abbracciando un po’ tutte le costrizioni: una benda agli occhi, il legare i polsi, bloccare il corpo con corde, nastro, pellicola, ecc;
D di Disciplina e Dominazione cioè il contenimento dell’altro con regole, punizioni e umiliazioni; tanto che la
S sta per Sottomissione da una parte, dall’altra per Sadismo cioè il piacere nell’infliggere sofferenze all’altro; ed in fine la
M di Masochismo cioè, al contrario, il piacere derivante dalla sofferenza fisica e/o psichica subita. Per cui c’è chi ama ricevere il solletico come tortura, chi ama sentirsi schiacciato, infilzato da aghi, ecc. Questo perché la sensazione di dolore utilizza gli stessi canali cerebrali della sensazione di piacere.
Di questo che stiamo parlando: della stimolazione erotica, quindi fisica e cerebrale, ai fini della piacevolezza relazionale e sessuale.

Esistono diversi sextoys alla portata di chi si approccia per le prime volte a questo mondo di piacere. Per esempio:
• manette regolabili e con apertura di sicurezza per iniziare a fare un po’ di bondage senza pericoli, per una sensazione di immobilità, l’intrigo di essere nelle mani dell’altro, il piacere di affidarsi e mollare il controllo;
• a queste si può aggiungere una barra con cavigliere per tenere divaricate ed immobilizzate le gambe di lui o di lei, lasciare i genitali e l’ano esposti allo sguardo e alle stimolazioni;
• le stimolazioni possono essere date con una intensità crescente e graduale. A ciò può servire un piumino per iniziare da una sensazione soffice e carezzevole, su chi non trova il solletico insopportabile!;
• lo stesso strumento, per esempio un flogger cioè un frustino con le frange (anche detto gatto a nove code), può essere utilizzato per dare sensazioni molto diverse tra loro e graduali, dal carezzamento, lo sventolamento, il graffio, al colpo più deciso e doloroso. Per la pratica della fustigazione a livelli intensi è necessario conoscere le parti del corpo più a rischio, che è bene non colpire intensamente o affatto (es. testa, collo e reni, articolazioni, ecc.);
• morsetti che esercitano una pressione regolabile, fino a risultare intensamente dolorosa. Possono essere applicati alla sacca scrotale del pene, sui capezzoli maschili e femminili, sulle grandi e piccole labbra della vulva, ecc.;
• bende e mascherine per la deprivazione dei sensi che accentua, paradossalmente, gli altri sensi;
• plug anali utilizzabili per esempio come punizioni e/o umiliazioni. Sono presenti di diversi tipi: con la codina pelosa, gonfiabili, vibranti, ecc.;
• lubrificanti per penetrazioni estreme, fisting e doppie penetrazioni;
• strap-on per lei e prolunghe per lui;
• abbigliamento per chi ha il feticismo del latex, ma anche uniformi per divertenti giochi di ruolo in cui stereotipicamente si esercita potere sull’altro;
• spray disinfettante per igienizzare i tuoi toys tra un gioco e l’altro, specie se con partner differenti.

Oltre ai corsi e ai workshop sul tema, esistono luoghi, come associazioni e club privè, in cui è possibile confrontarsi alla pari con altrə appassionatə (es. i munch), praticare condividendo esperienze e consigli (es. i peer rope per gli appassionati del bondage con le corde), esplorarsi e vivere aspetti esibizionistici e voyeristici (es. i play party).

Valeria Blandizzi
Psicologa Sessuologa
351 7283866


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